da Federchimica

MAPIC: il riferimento per materie prime e additivi per il settore cosmetico

In Federchimica il settore delle materie prime cosmetiche (di origine naturale e sintetica) e dei servizi correlati è rappresentato dal Gruppo di AISPEC denominato MAPIC, a cui aderiscono una trentina di imprese con fatturato stimato di 350 milioni di euro e oltre 1200 addetti. Per saperne di più sulle attività del Gruppo MAPIC, abbiamo rivolto alcune domande al Presidente Gianpaolo Fadigati.

Costituito nel 2001, il Gruppo materie prime per l’industria cosmetica e additivi per l’industria cosmetica e farmaceutica (MAPIC) è uno dei 14 Gruppi merceologici di AISPEC, l’Associazione Nazionale imprese di chimica fine e settori specialistici appartenente a Federchimica.
Il Gruppo MAPIC rappresenta il settore delle materie prime cosmetiche (di origine naturale e di sintesi) e i servizi ad esse correlati efornisce alle imprese non solo la consulenza e il supporto tecnico-normativo, ma anche la tutela e la rappresentanza degli interessi del settore presso le istituzioni nazionali ed estere. A MAPIC è affidata:
· la trattazione di problemi di specifico interesse di tutti i settori rappresentati;
· la tutela degli interessi e dell’immagine delle imprese associate;
· l’assistenza sul piano tecnico, scientifico ed economico alle imprese associate;
· la rappresentanza delle imprese associate nei rapporti con Istituzioni pubbliche e private, Società, Enti, fondazioni ed altre organizzazioni nazionali, estere e sovranazionali.

Eventi di filiera per un continuo aggiornamento
Congiuntamente ad EFfCI (European Federation for Cosmetic Ingredients),alla quale è affiliata, MAPIC è da alcuni anni coinvolto nell’organizzazione dell’evento fieristico Making Cosmetics, nel corso del quale vengono affrontate tematiche di interesse internazionale. L’ultima edizione ha registrato una notevole affluenza e i temi trattati con maggiore attenzione sono stati i nanomateriali, i microbeads e le GMP. La prossima edizione si terrà il 28/29 novembre 2017 a Milano.
Il Gruppo ha anche collaborato alla realizzazione di due eventi di filiera.
Il primo con AssICC, l’Associazione Italiana Commercio Chimico e Cosmetica Italia, che è stato dedicato agli spunti per una corretta comunicazione lungo la catena del valore, nel quale sono state esaminate, dai diversi punti di osservazione della filiera, specifiche richieste dei clienti (grado cosmetico, nanomateriali, animal testing, REACH e CLP)
Il secondo evento, organizzato in collaborazione con Cosmetica Italia, ha riguardato il Protocollo di Nagoya e il Regolamento ABS, Access and Benefit Sharing, sull’accesso alle risorse genetiche e alla giusta ed equa ripartizione dei benefici derivanti dalla loro utilizzazione. È stata l’occasione per informare e aggiornare le imprese associate sullo stato di implementazione del Regolamento, nonché sulle attività europee, tra cui, in particolare, l’attività della Commissione europea in riferimento alla stesura di Guidance settoriali per aiutare gli utilizzatori ad essere conformi alla regolamentazione.

Sicurezza e sostenibilità delle materie prime cosmetiche
È stata inoltre pubblicata la sentenza della Corte di Giustizia europea nella quale si è valutata l’applicabilità del divieto di immettere in Europa prodotti cosmetici contenenti ingredienti sottoposti a sperimentazione animale fuori Europa per rispondere ai requisiti di legislazioni di paesi terzi (p.e. Cina e Giappone). La Corte ha concluso che il divieto di commercializzare in Europa tali prodotti cosmetici può essere applicato se i dati che risultano da queste sperimentazioni sono utilizzati per dimostrarne la sicurezza ai sensi del Regolamento cosmetici. Il testo è all’esame dello studio legale di EFfCI per un’analisi più approfondita, da cui deriveranno suggerimenti d’azione per le imprese associate.
Per saperne di più sulle attività del Gruppo MAPIC, abbiamo rivolto alcune domande al Presidente Gianpaolo Fadigati.

Ci può dare qualche dato sul mercato che copre il Gruppo MAPIC?
Il mondo degli ingredienti cosmetici è assai complesso e variegato, ci sono più di 8.000 sostanze, estremamente diverse per origine, caratteristiche, proprietà chimico-fisiche e processi produttivi. Indicativamente il Gruppo rappresenta il 45% del mercato degli ingredienti cosmetici e raggruppa imprese fornitrici di materie prime cosmetiche e imprese di servizi rivolti al settore.

Com’è strutturata la filiera produttiva?
Quella del settore cosmetico è una filiera articolata e complessa. Prima di affacciarsi all’utilizzatore del prodotto finito, essa sviluppa la propria sequenza operativa attraverso tre principali blocchi di attività: prende avvio dalla chimica di base, passa attraverso la produzione di eccipienti, principi attivi e fragranze per giungere alla produzione e confezionamento del cosmetico pronto all’uso, sempre affiancata da complesse fasi di ricerca e sviluppo e di controllo, e completata dalla produzione di imballaggi specializzati, studiati per le diverse esigenze.
Ogni blocco di attività è attentamente controllato da un imponente impianto normativo, che prevede specifici e inderogabili requisiti, come Reach, CLP e Regolamento Cosmetici, oltre che da apposite norme volontarie come le ISO 9001, le Norme di Buona Fabbricazione specializzate per comparto e lo Standard IFRA. Ciascun attore della filiera è quindi titolare di ruoli e responsabilità definite ed irrinunciabili. Ogni attività della filiera è rappresentata da organizzazioni di settore particolarmente attente a tutte le problematiche di pertinenza, sul territorio nazionale da Federchimica tramite le proprie associazioni di settore Aispec, Mapic, Cosmetica Italia e a livello europeo dalle rispettive associazioni Cefic, EFfCI e Cosmetics Europe.

Quali sono le caratteristiche dei prodotti finali e a quali utilizzatori sono destinati?
I cosmetici appartengono a una categoria di prodotti di largo consumo e sono ampiamente diffusi in tutto il mondo, fanno parte ormai di ogni piccolo gesto della nostra vita quotidiana, quando ci laviamo le mani, i capelli o facciamo la doccia, quando ci esponiamo al sole o più semplicemente vogliamo dedicare un momento della giornata alla cura, al benessere e alla bellezza del nostro corpo. Il prodotto cosmetico è quindi inteso come combinazione di più fattori: formula, efficacia, sicurezza, colore, profumazione, gradevolezza al tatto, scelta del packaging, compatibilità col packaging.
La formulazione del prodotto cosmetico (crema, bagnoschiuma, shampoo, gel, profumo ecc..) è costituita da innumerevoli ingredienti cosmetici, i quali vengono continuamente studiati e aggiornati a seguito di indicazioni dei comitati scientifici a livello comunitario, al fine di garantire al consumatore un prodotto cosmetico finito sempre più sicuro ed efficace. Alcune materie prime sono esclusivamente di carattere cosmetico, mentre altre sono comunemente utilizzate anche in campo alimentare e farmaceutico e non solo.

Recentemente, la EFfCI ha pubblicato delle line guida per definire l’applicazione dei principi di buona fabbricazione (GMP) per la produzione di ingredienti cosmetici. Quali sono le peculiarità di questo approccio?
L’EFfCI (European Federation for Cosmetic Ingredients) ha realizzato le EFfCI GMP, linee guida e standard certificabile volontario relativo alle norme di buona fabbricazione degli ingredienti cosmetici. Le EFfCI GMP si integrano nel sistema di gestione della qualità basato su ISO 9001:2015 e offrono precise garanzie circa il raggiungimento e il mantenimento di standard qualitativi elevati necessari per tutto il processo produttivo degli ingredienti cosmetici.
Lo standard EFfCI viene utilizzato a livello internazionale per stabilire e certificare da parte di enti terzi se gli impianti ed i controlli di produzione utilizzati nella fabbricazione di ingredienti cosmetici assicurano adeguatamente che quest’ultimi possiedano la qualità e la purezza che si propongono di avere, e siano idonei per l’utilizzo a cui sono destinati.
La qualità degli ingredienti cosmetici è infatti un aspetto critico per assicurare la sicurezza, la qualità e l’efficacia dei prodotti cosmetici e per la cura della persona.
Gli ingredienti cosmetici hanno un’ampia gamma di applicazioni e sono componenti essenziali della formulazione dei prodotti cosmetici. È pertanto necessario applicare agli ingredienti cosmetici i principi delle GMP.
La guida fornisce le indicazioni e gli standard necessari per la produzione di ingredienti cosmetici attraverso un approccio di valutazione del rischio. Il testo fornisce le indicazioni e lo standard necessari per la produzione di ingredienti cosmetici ma non tutti i dettagli. Trattandosi di un documento guida internazionale, non può specificare tutti i requisiti legali nazionali o coprire tutte le caratteristiche particolari di ciascun ingrediente cosmetico. La struttura del testo è basata sulla norma ISO 9001:2015, di cui ricalca la numerazione dei paragrafi. Le linee guida EFfCI GMP Guide and Standard 2017 sono scaricabili gratuitamente in forma completa dal sito ufficiale di EFfCI (www.effci.com).

Quali sono le criticità maggiormente sentite dal settore?
Le aziende del prodotto finito sono ancora caute fare stock di materie prime e la programmazione degli ordinativi è ancora rara. La tendenza è la richiesta è di quantità ridotte da consegnare in tempi estremamente rapidi. Questa modalità mette in difficoltà i fornitori, che faticano a garantire un servizio rapido.
Dal punto di vista tecnico regolatorio le imprese produttive – soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni – incontrano criticità anche dovute alla registrazione REACH delle sostanze. La conformità dei prodotti al Regolamenti REACH e al CLP comporta costi sostenuti e richiede expertise e skills che spesso non sono disponibili internamente.

Altro tema importante per questi prodotti è costituito dalla corretta etichettatura. Qual è la posizione dei produttori di materie prime?
Il Regolamento cosmetici n. 1223/2009, è la norma specifica e di riferimento in tema di produzione e commercializzazione dei prodotti cosmetici. In particolare, all’etichettatura è dedicato unno specifico articolo (articolo 19 del Regolamento). In esso sono definiti i criteri per l’etichettatura dei prodotti cosmetici. Il Gruppo Mapic ed EFfCI hanno dedicato particolare attenzione nell’ultimo periodo alle dichiarazioni riportate sui prodotti cosmetici, alle quali il regolamento dedica l’articolo 20 – Dichiarazioni relative al prodotto. L’articolo stabilisce che “in sede di etichettatura, di messa a disposizione sul mercato e di pubblicità dei prodotti cosmetici non vanno impiegati diciture, denominazioni, marchi, immagini o altri segni, figurativi o meno, che attribuiscano ai prodotti stessi caratteristiche o funzioni che non possiedono”.
A tal proposito la commissione europea ha pubblicato nel 2013 il regolamento 655/2013, nel quale sono stabiliti i criteri comuni armonizzati dell’UE in per valutare se l’uso di un claim sia giustificato o meno. Successivamente al fine di fornire una guida e un orientamento all’applicazione di tale Regolamento, sono state predisposte delle linee guida. Si tratta di un documento tecnico non vincolante che oltre a fornire una guida per l’applicazione del regolamento, dei suoi 6 criteri comuni: conformità alla legge, veridicità, supporto probatorio, onestà, equità e decisione informata, fornisce alcuni esempi di comunicazione non conformi sulla base degli stessi principi. Nell’ultimo aggiornamento sono stati inseriti due nuovi allegati – Allegato III e Allegato IV – che si riferiscono rispettivamente ai claim “free from” e “ipoallergenico”.
Di particolare preoccupazione per i membri di EFfCI sono i claim “free from” in quanto questi possono indurre in errore i consumatori circa l’effettiva composizione del prodotto o creare preoccupazioni immeritate in merito ad ingredienti ammessi e sicuri. Pertanto EFfCI ha collaborato attivamente con la commissione europea alla realizzazione dell’allegato III del documento tecnico, che è disponibile al seguente link: https://ec.europa.eu/docsroom/documents/24847.

Quali sono le prospettive per il futuro di un settore produttivo così interessante per il nostro Paese?
L’aspettativa è certamente positiva. Tra le categorie più dinamiche, ci aspettiamo crescite rilevanti per tutta l’area del make up, uno dei mercati più attivi in cui abbiamo registrato alcuni incrementi a doppia cifra, sostenuto anche dalla forte propensione all’export delle aziende produttrici di finito. È peraltro un’area molto innovativa e sempre alla ricerca di novità, che i nostri clienti sempre ci richiedono.
Sono sempre più consistenti, inoltre, le richieste specifiche nell’area delle materie prime “green”, in cui è sempre più frequente la necessità di fornire determinate certificazioni sull’origine o su specifiche caratteristiche, come la certificazione vegana o quella halal. Queste richieste sono in aumento anche in relazione allo sviluppo di alcuni mercati esteri, in cui determinati requisiti sono indispensabili, come la certificazione halal per i paesi di fede islamica, in cui il prodotto italiano è in piena espansione. Ottenere le certificazioni e tutta la documentazione risulta spesso complicato e costituisce un impegno rilevante per produttori e distributori.

mapic.federchimica.it

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